Raccolto lo scorso giugno nel ceraseto sperimentale dell’azienda di Salvi Vivai a Runco di Portomaggiore (Ferrara), il frutto ha fatto registrare un peso di 26,45 grammi, guadagnandosi così un posto all’interno dei Guinness World Records
Una ciliegia della serie Sweet, la famiglia selezionata dall’Università di Bologna, è diventata detentrice del Guinness dei Primati per la ciliegia più pesante al mondo. Il frutto, della varietà Sweet Stephany e proveniente dal ceraseto sperimentale dell’azienda di Salvi Vivai a Runco di Portomaggiore (Ferrara), ha fatto registrare un peso di 26,45 grammi, battendo così il record precedente di 23,93 grammi.
Sin dal momento della raccolta, lo scorso giugno, la ciliegia si era subito fatta notare per le sue dimensioni particolarmente grandi. Così, in pochissimo tempo vista la deperibilità del frutto, è stata convocata una squadra di esperti utile per attivare la procedura di richiesta di inserimento del primato nella prestigiosa classifica mondiale.
Le misurazioni e le attestazioni di peso e grandezza del frutto sono partite immediatamente: grazie al supporto della Soc. Coop. Bilanciai Campogalliano si è testata, con pesi certificati, la bilancia utilizzata per misurare il peso del frutto. E dopo scrupolose verifiche, da parte del notaio presente, di validità della procedura e dei parametri , è ora arrivata la conferma: la ciliegia Sweet Stephany di Salvi Vivai e dell’Università di Bologna si è guadagnata un posto all’interno dei Guinness World Records con il titolo di ciliegia più pesante al mondo.
“Dopo più di dieci anni dedicati alla ricerca e allo sviluppo di questa particolare famiglia di ciliegie, è una grande soddisfazione l’ottenimento di questo risultato, perché conferma quanto sia stato importante il lavoro realizzato in questi anni”, spiega Stefano Tartarini, professore al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna e neo-responsabile del progetto Sweet.
Il programma da cui sono nate le Sweet è partito più di trenta anni fa all’Università di Bologna, con il coordinamento del professore emerito Silviero Sansavini e del dottor Stefano Lugli: un lungo processo di incroci e selezioni realizzato con metodi tradizionali.
“Salvi Vivai ha accolto naturalmente con grande orgoglio questa notizia: significa infatti coronare con un riconoscimento mondiale un processo di sviluppo e ricerca avviato da tanti anni in collaborazione con Università prestigiose”, spiega Silvia Salvi, amministratore Salvi Vivai. “Certamente la sperimentazione su una nuova varietà di piante comporta moltissimi investimenti. Devono essere infatti studiati gli effetti che ogni tipo di trattamento determina sul prodotto. La quantità di acqua, di elementi nutritivi da apportare, i trattamenti agronomici devono essere tarati ogni anno per ottenere un miglioramento continuo. Sapere che stiamo producendo una ciliegia da Guinness è un ulteriore coronamento del nostro lavoro di equipe”.